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TRASLAVAL

Pubblicato il 28.7.11

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Giovedì 28 luglio ore 19.00 su RAI SPORT 1 va in onda la cronaca della 13^adizione della TRASLAVAL

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La cellula impazzita della Valbossa si è presentata ai nastri di partenza della gran fondo di mtb di Golasecca valida come ultima prova del circuito dei parchi 2011. Pronti a lanciarsi nella bagarre con le pedivelle roventi e tanta voglia di divertirsi Alberzek, Pilo, 3mea, Zanotti e Bellini desiderosi di confrontare le proprie forze su un percorso che molte voci danno come impegnativo perché tecnico e muscolare. Come da prassi la partenza è a tutta e non avendo griglia di merito lo sforzo per portarsi avanti è notevole e complice l'ultimo allenamento non ancora smaltito mi sento le gambe pesanti ma fortunatamente appena inizia il fuoristrada e le prime salitelle carburo e comincio a stare bene. Il fondo è bagnato e numerosi sono i tratti fangosi dove la bici sbandiera qua e là costringendo sempre alla massima reattività. Il gruppo in queste posizioni è già sgranato e ciò permette di evitare di rimanere imbottigliati sul sentiero che si fa stretto alternando senza soluzione di continuità salite e discese. Affronto con troppa velocità la più tecnica di queste, perdo l'anteriore e quindi la traiettoria finendo in una buca sempre con la ruota davanti con il risultato di essere sbalzato via dalla bici come su una catapulta. Ammortizzo con mani e braccia e stupendomi di non essermi fatto nemmeno un graffio in un nano secondo sono già in sella per continuare la danza sui sassi. Si fa un primo passaggio in zona arrivo per poi immettersi sulla seconda parte del giro che presenta qualche chilometro più scorrevole per poi continuare in una bella pineta su sentiero a tratti largo e a tratti stretto ed infine si torna nel bosco per giocare con una lunghissima sezione di single track davvero tosto, innumerevoli curve e contro curve strettissime, su è giù, paraboliche e ripidoni, sembra di fare lo slalom speciale, mi esalto, esagero e un albero dispettoso mi si para davanti costringendomi a saggiarne la consistenza con il fianco della gabbia toracica. Per fortuna più che un urto frontale è una strisciata che nemmeno mi fa perdere velocità e bruciore a parte la mia preoccupazione è rivolta solo alle sorti della maglietta! Da qualche chilometro sono in compagnia di un altro concorrente e incitandoci a vicenda affrontiamo gli ultimi strappi a tutta recuperando un paio di posizioni e facendo anche la volata. Davvero una gran goduria, gara tutta da guidare e senza un attimo di tregua.
Il secondo valbossino è 3mea che con un sorrisone a 72 denti si bea di essersi messo alle spalle di svariati minuti un Pilo che anche lui mostra i denti ma per ringhiare! Si lamenta dei troppi tratti dovuti fare a piedi perché intruppato nel gruppo e io lo punzecchio dicendo che basta darsi una mossa all'inizio guadagnando le giuste posizioni e … finisce tutto in una risata! Siamo qui a divertirci, chissenefrega della classifica! Arriva anche Bellini tranquillo e soddisfatto mentre Zanotti volendosi risparmiare in previsione della gara serale di corsa che dovrà fare di li a poche ore si è accontentato del percorso corto.
Seguono le solite cose, docce, cibarie, birra e chiacchiere.
Alberzek
Classifica valbossini Granfondo 35Km
NOME TEMPO POS. ASS. POS. CAT.
Zecchi Alberto 1.45.28 25° 10°
Tremea Flavio 2.10.08 138° 58°
Pilotti Claudio 2.22.23 203° 91°
Bellini Stefano 2.34.57 260° 130°
Classifica valbossini 19Km
NOME TEMPO POS. ASS. POS. CAT.
Zanotti Mario 1.25.55 24° 10°
Che posso dire di più rispetto a quanto già detto da Alberto?
Sicuramente preferisco le gare più pedalabili e veloci. Pago lo scotto, come nelle gare podistiche, di partenze “sofferte” e solo dopo 15-20 min. entro in gara.
Inoltre, nelle gare in mtb, non c’è neanche il tempo di fare un buon riscaldamento perché si deve essere in griglia un’ora prima per prendere una discreta posizione.
Di fondo comunque resta il detto che per andar forte servono buone gambe e poche chiacchiere.
Il conto col Tremea è 2 a 1 per lui, mi toccherà allenarmi duramente durante l’estate per essere il più in forma possibile a settembre e cercare di pertegarlo ancora.
il Pilo

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Classifica valbossini

N.ASS. CAT. PET. ATLETA TEMPO N.CAT. PUNTI Media
9 11 629 Fontana Claudio 00:30:02 1 200 00:03:40
10 10 505 Negretto Paolo 00:30:10 5 170 00:03:41
29 3 69 Begnis Elena 00:32:12 1 200 00:03:56
31 10 1517 Conte Francesco 00:32:33 12 155 00:03:58
43 10 547 Bellini Stefano 00:33:18 17 150 00:04:04
47 12 773 Ferretti Flavio 00:33:43 2 190 00:04:07
51 10 586 Crespi Daniele 00:33:50 18 149 00:04:08
59 13 807 Perucchini Mario 00:34:09 3 180 00:04:10
63 10 572 Tartaglione Antonio 00:34:20 19 148 00:04:11
66 11 601 Ulivi Alberto 00:34:44 17 150 00:04:14
79 11 665 Modesti Stefano 00:35:16 19 148 00:04:18
95 13 810 Alezio Antonio 00:35:54 7 160 00:04:23
111 13 804 Secco Giuseppe 00:36:36 8 159 00:04:28
120 12 704 Secco Luigi 00:36:57 12 155 00:04:30
129 12 703 Castelnovo Enrico 00:37:21 14 153 00:04:33
130 9 405 Iuliano Simone 00:37:24 11 156 00:04:33
132 10 1522 Verrengia Pietro 00:37:28 27 140 00:04:34
137 4 103 Rodari Lizia 00:37:45 5 170 00:04:36
155 10 573 Colaiacovo Nicola 00:38:33 30 137 00:04:42
166 13 808 D'Angelo Claudio 00:38:59 9 158 00:04:45
191 5 131 Menegon Cinzia 00:40:01 4 175 00:04:53
213 10 506 De Marco Gianluca 00:40:39 33 134 00:04:57
215 11 603 Vicario Marco 00:40:43 45 122 00:04:58
243 5 126 Soma Mariangela 00:41:46 7 160 00:05:05
260 14 901 Parolin Attilio 00:42:31 3 180 00:05:11
263 14 903 Giamberini Giovanni 00:42:42 4 175 00:05:12
274 13 803 Ciani Nicola 00:43:14 17 150 00:05:16
331 6 166 Dall'Asen Jole 00:46:08 1 200 00:05:37
355 14 904 Qualloni Anselmo 00:47:58 12 155 00:05:49
357 3 47 Vicario Elena 00:48:12 7 160 00:05:51
409 14 902 Bernasconi Gerolamo 00:54:47 17 150 00:06:41
415 6 186 Nibali Nunziata 00:56:00 6 165 00:06:50
416 6 167 Chieppa Rita 00:56:17 7 160 00:06:52

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Ieri sera un nutrito numeri di valbossini si è riunito in quel di Mergozzo per l’ormai consueto “Giro del lago” con bagno finale nelle sue calde acque.

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Gilda e lo sponsor in ammollo

Poi, ristoro finale con abbuffata di costine.

2011-07-20 21.57.39 2011-07-20 21.15.01 2011-07-20 21.19.44 2011-07-20 21.19.53 2011-07-20 21.52.36

Bella gara, bel posto, ottima compagnia e buon cibo, che si vuole di più…

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Allenamento di gruppo

Pubblicato il 21.7.11

In alternativa alla gara di Arsago annullata, stasera (21/7) facciamo la prova del percorso trail da Vegonno a Montonate passando per Caidate e Brunello, circa 10km.
Ci troviamo alla chiesetta di Vegonno verso le 19.00.

Gilda

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Anche quest'anno decido di partecipare alla Bettelmatt Runners, gara di 20Km sulle fantastiche montagne della Valformazza.
Oggi un po' meno fantastiche dato il maltempo che non lascia la possibilità di godere al 100% il paesaggio.
Lo start viene ritardato di mezzora ed il giro lungo di 35km viene accorciato a 30km. Dopo aver scambiato quattro chiacchere con gli altri compagni del gruppo (Giovanna, Luigi e Gianluca), alle 9 si parte. Il tempo non è dei migliori, pioviggina, ma ne ho passate di peggio. Cerco di stare con il gruppetto dei primi, si sale alla diga di Morasco e poi ecco la prima vera salita che ci porta alla Bettelmatt. Qui i veri stambecchi iniziano a prendere il largo ed io pur con un buon ritmo cerco di non perdere troppo terreno restando con un gruppetto con cui dividerò parte del percorso. Continuando a salire verso il passo Gries il tempo diventa ballerino: a volte con scrosci di pioggia, a volte con sferzate di aria gelida, a volte illudendoci facendoci intravedere le montagne ed un po' di chiarore. Ok, ora sono in cima, perlomeno la fatica maggiore è passata, ristoro e si riparte su dei bei sentieri belli tecnici dove bisogna saltare da un sasso all'altro.
Nonostante il tempo non sia dei migliori ed ormai ho le mani che non le sento più dal freddo continuo, passo corno - passo S. Giacomo fino ad arrivare grazie ad una lunga strada sterrata in leggera discesa quasi sopra a Riale dove c'è l'arrivo.
Dall'alto sento le voci dello speaker che al microfono incita i concorrenti impegnati in una ripida discesa fangosa che porta al traguardo.
Mi butto anch'io giù per la discesa cercando di restare in piedi nei pezzi più scivolosi fino a che quasi arrivato al termine mi ritrovo faccia a faccia con una mucca che mi guarda come se mi stesse chiedendo: ma sei matto a fare certe cose!?!

Styv

P.S: complimenti a tutti ma soprattutto a Giovanna classificatasi al 4° posto


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I tendini malconci mi concedono di correre solo per brevissimi tratti così ho deciso di darmi una pausa e tornare alla mia passione di gioventù ovvero la mountain bike. Pochi giorni fa ho piacevolmente scoperto che anche Pilo, 3mea e Zanotti sono assidui praticanti della specialità e così… domenica ci siamo ritrovati tutti al via della DoctorRace a Boffalora Ticino prova del circuito dei parchi 2011. Ben 4 valbossini fra circa 250 bikers!

La partenza è a fionda e in un attimo la nube di polvere si alza seccando la gola e riducendo drasticamente la visibilità così da poter solo cercare di indovinare le traiettorie migliori. 500 metri e la prima curva a destra è insidiosa e stretta, rumore di ruote che derapano, sassi che schizzano da tutte le parti, spallate e polmoni spalancati, senza mettere piede a terra si è già in uscita spingendo a tutta sui pedali mentre il gruppo si sgrana. Si formano piccoli trenini di 5/6 ciclisti e si va quasi galleggiando sul fondo sassoso al massimo della velocità, bei drittoni alternati a curve quasi sempre a gomito e traditrici, si stacca all'ultimo e si entra piegando giocando con equilibri precari. Ci vuole sensibilità, mollare i freni al momento giusto o dare una pinzata di correzione, sentire l'anteriore che parte e riprenderlo a forza con un colpo di braccia, assecondare la bici ed essere elastici. Ogni tanto qualcuno sbaglia e va via dritto per campi o canali ma in un secondo è già nuovamente in sella. Una enorme pozza di acqua e fango arriva improvvisa celata da da un avvallamento e così troppo tardi per frenare e prenderne le misure si accelera ancor più e la si affronta a tutta ricoprendosi di fanghiglia stranamente fredda tanto da far mancare per un attimo il fiato. E poi è ancora polvere che si appiccica sui corpi bagnati facendoci sembrare fatti di terra. Si entra nel bosco e cambia terreno, single-track favoloso, da guidare e godere al massimo, buche, sassi, radici, cambi di direzione continui e decisi, si sfreccia facendo il pelo agli alberi, si scaraventa la bici a destra e sinistra senza andare tropo per il sottile e poco dopo si passa dalla zona arrivo. Il primo giro è finito ed è inutile dire che il secondo ora che se ne conoscono i segreti viene affrontato ancora con maggiore spavalderia, limo le ruote di chi mi precede e sorpasso nelle curve dove sono particolarmente a mio agio recuperando qualche posizione e tagliando contento il traguardo. Seguono a breve Pilo, 3mea e Zanotti grandi valbossini anche a pedali!

Anche in questo ambiente il finale è fatto di docce, premiazioni di classifica e a sorteggio, riso-party per concludere una bella manifestazione divertente arricchita da qualche sana dose di adrenalina.

Alla prossima!

Alberzek

Classifica valbossini
Zecchi Alberto 28° in 1.03.36
Pilotti Claudio 83° in 1.09.46
Tremea Flavio 118° in 1.12.50
Zanotti Mario 158° in 1.16.24

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Classifica valbossini

N.ASS. CAT. PET. ATLETA TEMPO N.CAT. PUNTI Media
35 10 1517 Conte Francesco 00:30:24 10 157 00:04:07
52 11 601 Ulivi Alberto 00:31:51 13 154 00:04:18
53 10 572 Tartaglione Antonio 00:31:58 13 154 00:04:19
58 10 507 Poggioni Andrea 00:32:09 14 153 00:04:21
60 13 810 Alezio Antonio 00:32:20 2 190 00:04:22
73 12 726 Zonca Gianni 00:32:59 3 180 00:04:27
77 11 606 De Luca Angelo 00:33:11 15 152 00:04:29
90 11 1626 Di Raimo Adriano 00:33:47 17 150 00:04:34
104 9 405 Iuliano Simone 00:34:29 10 157 00:04:40
124 13 804 Secco Giuseppe 00:35:27 8 159 00:04:47
131 12 703 Castelnovo Enrico 00:35:40 13 154 00:04:49
136 12 704 Secco Luigi 00:35:55 16 151 00:04:51
152 10 1522 Verrengia Pietro 00:36:30 22 145 00:04:56
175 11 603 Vicario Marco 00:36:57 34 133 00:04:59
191 10 506 De Marco Gianluca 00:37:18 25 142 00:05:02
193 5 131 Menegon Cinzia 00:37:30 3 180 00:05:04
212 12 776 Ferro Massimo 00:38:26 24 143 00:05:11
236 14 901 Parolin Attilio 00:39:21 3 180 00:05:19
240 5 126 Soma Mariangela 00:39:26 7 160 00:05:19
258 10 591 Leuci Luciano 00:40:11 31 136 00:05:26
259 13 803 Ciani Nicola 00:40:13 17 150 00:05:26
281 14 903 Giamberini Giovanni 00:41:37 4 175 00:05:36
301 6 166 Dall'Asen Jole 00:42:24 1 200 00:05:43
373 14 904 Qualloni Anselmo 00:47:02 13 154 00:06:20
381 3 47 Vicario Elena 00:47:46 5 170 00:06:27
422 6 186 Nibali Nunziata 00:52:52 5 170 00:07:09
424 6 167 Chieppa Rita 00:53:33 6 165 00:07:14
444 14 902 Bernasconi Gerolamo 00:59:07 16 151 00:07:59

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GRUPELAVA

Pubblicato il 18.7.11

Se di interesse, al seguente indirizzo Youtube

http://www.youtube.com/watch?v=AGSgoDgfQnY

il video dell’11a Grupelava.

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BORMIO STELVIO

Pubblicato il 18.7.11

imageIl passo dello Stelvio (2758 m s.l.m.) è una salita affascinante e impegnativa: dal versante lombardo l’ascesa inizia da Bormio (1225 m s.l.m.), è lunga circa 21,5 km e conta 36 tornanti. La pendenza media è del 7,1%, quella massima del 14% (segnalata da un minaccioso cartello giallo posto tra il km 10 e il km 11), per un dislivello che supera i 1500 m. Gli ultimi due/tre km sono i più duri e si attestano intorno all'8%. Lo Stelvio - sportivamente parlando – è divenuto famoso per le imprese ciclistiche che l’hanno visto protagonista. Inserito per la prima volta nel tracciato del Giro d'Italia nel 1953 è stato subito teatro di una delle ultime grandi imprese di Fausto Coppi: nella penultima tappa, da Bolzano a Bormio, il campionissimo ormai trentaquattrenne staccò il leader della classifica, lo svizzero-rivale Hugo Koblet, conquistò la maglia rosa e vinse il suo quinto e ultimo Giro. Da allora la corsa a tappe è passata molte volte sullo Stelvio, in ogni occasione diventandone la "Cima Coppi" in quanto passo più alto fra quelli in programma. Ormai da qualche anno questa salita – dal centro di Bormio sino allo scollinamento - è protagonista anche di una gara podistica, organizzata dalla U.S. Bormiese che si disputa in contemporanea alle competizioni ciclistiche e di skiroll ed è sponsorizzata da un “mecenate” dello sport, il dottor Squinzi patron della Mapei. Da tempo meditavo di partecipare al Mapei Day ma solo quest’anno – grazie alla compagnia di due amici ciclisti – ho vinto ogni resistenza e deciso di iscrivermi; con me a rappresentare i colori della Valbossa ho trovato nientepopodimeno che il Presidente e Paolo Raffone, quest’ultimo super esperto della competizione essendo ormai alla sesta presenza. Alla partenza il cielo plumbeo non lasciava presagire nulla di buono, anche se le previsioni scongiuravano il pericolo di pioggia almeno per tutta la mattinata e lo speaker millantava – alle 8,30 – 10 gradi in vetta. Sin dal via la strada si inerpica con pendenze non proibitive ma costanti. Mi “aggancio” ad Angelo ed insieme percorriamo i primi otto chilometri; poi comprendo che il suo passo è un po’ troppo veloce per me e rallento, lasciandomi sfilare. La prima parte è – per lo più - al “coperto” dal vento e la temperatura – pur non estiva – è ben sopportabile. La porzione più spettacolare del percorso è quella centrale quando, superate le gallerie, iniziano i 36 tornanti, ognuno segnalato da un cartello con numero decrescente (e l’immaginetta di un ciclista). Le maglie degli atleti che salgono verso la cima a diversa velocità – chi a piedi, chi in bici o con gli skiroll – disegnano l’asfalto rimescolando di continuo mille diversi colori. Finalmente – al quindicesimo chilometro – giunge un tratto con pendenze più lievi; è l’alpeggio estivo di Pian di Grembo. Tiro il fiato e, allungando il passo, raggiungo Angelo. Al termine del Piano guardo in alto e vedo il traguardo; penso di essere alla fine ed invece … il “bello” deve ancora venire. Lo strappo finale – un po’ meno di tre chilometri – mi blocca subito il respiro; intirizzito dalle raffiche di vento freddo (e da una pioggerellina ghiacciata) mi faccio forza (maledicendo lo speaker per le sue false indicazioni al via) e – alternando passo e corsa – inizio a contare i tornanti che mi separano dal traguardo. Dieci, nove, otto … breve sosta per un bicchiere di tè caldo … sette, sei, cinque … vengo raggiunto da un gruppetto di ciclisti che lancia lo sprint finale (chissà mai perché visto che ne saranno passati già più di trecento) … quattro, tre, due … cartello che preannuncia la foto ufficiale (solo però a chi ha ben visibile il pettorale). Sistemo quindi la canotta ed il numero azzurro – penso che senza foto potrei poi dimostrare la mia presenza sotto il gonfiabile d’arrivo solo testimonialmente (deformazione professionale) - raccolgo le ultime energie e riparto di corsa – o, almeno, qualcosa di simile - per gli ultimi 500 metri. Angelo – che ha ben resistito sull’erta finale – ha già tagliato il traguardo da un paio di minuti; Paolo – pur lontano dalla forma migliore e dai suoi tempi abituali – colleziona l’ennesimo arrivo in quota. Buona – ma perfettibile, soprattutto nell’assistenza al traguardo - l’organizzazione e suggestivo il percorso. Da rifare, a condizione che all’iscrizione venga garantita anche la presenza del sole.

QUESTI I RISULTATI DEI VALBOSSINI

DE MIERI ANGELO MMM55  - 02:25:27. Media  8,7

MODESTI STEFANO MMM40 - 02:27:12. Media  8,6

RAFFONE PAOLO MMM50 - 03:13:41. Media 6,54

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Si ricorda agli atleti iscritti al circuito del Piede D'oro di versare l'acconto delle gare  entro il mese di luglio c.a. , come da regolamento societario, al cassiere  Andrea Poggioni o a De Mieri.

Saluti a Tutti
A. De Mieri

 

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Carissimi runners, siamo arrivati al terzo appuntamento con questa bella iniziativa sempre più apprezzata dagli amici valbossini.
image[4]Quest’anno la luna piena di luglio cadrà proprio giovedì 14 luglio e quindi ecco fissata la data.
Il ritrovo è ad Azzate alle 19.30 (Cialda) per essere al Campo dei Fiori alle ore 20.15, partenza allenamento di gruppo alle 20.30, fino al Forte di Orino e ritorno.
Dopo il “cambio d’abito” ci trasferiremo con le vettovaglie al piazzale delle TreCroci dove ci rifocilleremo con tutte le prelibatezze che saremo capaci di preparare.
Ognuno è libero di portare ciò che ritiene opportuno, ma se ci organizziamo un pochino è sicuramente meglio. Per tanto invito i partecipanti a postare un commento e a comunicare quello che porterà con se.
Qui di seguito vi elenco un po’ di suggerimenti del necessario, prendete spunto.
  1. Acqua frizzante e naturale
  2. Vino e Birra fresca
  3. Bibite varie
  4. Pane / grissini / crostini
  5. Salumi
  6. Piatti freddi facilmente servibili
  7. Torte salate
  8. Dolci / dolcetti / pasticcini
  9. Anguria e frutta
  10. Tovaglia / tovaglioli / bicchieri / piatti e posate
Più saremo e meglio sarà.
L’invito è anche esteso a tutti gli amici dei Runners Valbossa che vorranno intervenire.
Ecco qui gli articoli delle precedenti edizioni
Mi raccomando lasciate un commento o contattate Angelo DeMieri al 3383641836.
Massimo C.

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image Buona prestazione delle squadre italiane ai Campionati mondiali di trail svoltisi a Connemara Irlanda il 9 luglio 2011.
Secondo posto sia per la squadra maschile che per la femminile dietro ai francesi.
Gara vinta dal francese Erik Clavery in 6h39’07”.
Prima donna, Maud Gobert in 7h41’31” che precede la nostra Cecilia Mora.
Ottimo 5° posto per Silvano Fedel e 9° per Giuliano Cavallo.
Il nostro bravissimo lupo, nonostante il vistoso calo nella parte finale del tracciato, riesce comunque a terminare la prova in poco più di 9 ore.

Resoconto by Lupo

Alla vigilia si pensava ad un percorso corribile e veloce, con poco dislivello rispetto alla distanza (solitamente è questo il parametro), dove avrebbe potuto avere la meglio chi arrivava dalla strada. Sabato, a pochi chilometri dal via la previsione sembrava confermata, ma poco dopo siamo entrati nel vivo della natura del parco di Connemara e le cose sono decisamente cambiate. Prima abbiamo affrontato due giri su una montagnetta percorrendo una scalinata scivolosa in sasso, dove nei tratti in discesa difficilmente si stava in piedi, ma il bello doveva ancora arrivare. Dopo un altro tratto corribile ecco che facciamo conoscenza della torba, prati paludosi, dove riuscire a correre diventa difficile; guado di fiumi, filo spinato da scavalcare con debite scalette. Mai ero sprofondato fino ai fianchi durante un trail. Dei nostri classici sentieri neanche a parlarne, solo delle bandierine a segnalare la direzione.
Arriviamo alla montagna col dislivello più alto (circa 650 m+), le condizioni non cambiano, anzi… un vero percorso trail: prato con fondo molle, tanta acqua, pendenza estrema, solo alla sommità c'è una pietraia, comunque difficile. E intanto mi preoccupa il pensiero che tra poco dovrò rifarla in senso inverso, dopo aver percorso 8 km in piano su fondo corribile. La discesa che ci aspetta è per specialisti, beati loro! Incontrare i primi che erano già passati dal giro di boa e incitare i compagni di squadra incrociandoli è stato bello ed emozionante. Ma ecco che si risale, arrancando sulla cima, ed il pensiero è già rivolto alla prossima discesa. È proprio qui che per la prima volta scendo con il fondoschiena, in un tratto di prato con una fortissima pendenza dove stare in equilibrio è quasi impossibile. Dal fondo della discesa all'arrivo il percorso è piatto, ma per metà su fondo fangoso. All'arrivo, la conferma: due medaglie d'argento a squadre ed una individuale con Cecilia. Grandi!
Mentre correvo, ripensando alle polemiche sul percorso che hanno preceduto questo mondiale pensavo: "Dovrebbero essere qui oggi a correre!" a me è sembrato di affrontare, via via, in un'unica gara tutte le difficoltà dei diversi trail corsi negli ultimi anni!
Anche se con dolori e fatica ho voluto finire questo trail per sentirmi fino in fondo parte della spedizione!
È stato questo un mondiale veramente trail: un gruppo speciale con una coesione incredibile e questo anche grazie alla IUTA delegata dalla FIDAL (fino a non molto tempo fa ostile al mondo trail), che partendo dai raduni è riuscita con l’apporto di massaggiatori, tecnici e dirigenti a creare un affiatamento ed una carica che ci ha permesso di affrontare questo mondiale, nonostante la competizione, in un clima di vero spirito trail dove emozioni autentiche e tanta allegria non sono mai mancate.

Il Lupo

Ecco la classifica ufficiale dei nostri atleti presenti in Irlanda.

Pos Name Club Fine ~12K ~28K ~40K ~48K ~60K ~70K
5 Silvano
Fedel
ITA 06:51:18 00:57:34 01:25:31 01:22:31 00:34:34 01:28:34 01:02:31
9 Giuliano
Cavallo
ITA 07:01:24 00:57:44 01:25:27 01:26:06 00:37:31 01:34:39 00:59:55
11 Francesco
Caroni
ITA 07:03:54 00:58:46 01:24:22 01:26:38 00:36:55 01:41:42 00:55:30
13 Marco
Zanchi
ITA 07:04:57 00:58:04 01:25:58 01:26:00 00:36:37 01:39:01 00:59:15
23 Massimo
Tagliaferri
ITA 07:27:19 01:00:25 01:30:17 01:32:58 00:39:01 01:43:51 01:00:44
25 Daniele
Fornoni
ITA 07:30:17 00:58:51 01:26:02 01:31:27 00:37:12 01:49:58 01:06:45
38 Cecilia
Mora
ITA 07:50:02 01:04:43 01:33:17 01:34:46 00:41:39 01:45:19 01:10:15
43 Fabio
Granzotto
ITA 07:57:49 01:01:42 01:34:41 01:37:48 00:40:27 01:53:41 01:09:27
51 Cinzia
Bertasa
ITA 08:14:01 01:11:54 01:47:48 01:41:00 00:39:57 01:49:06 01:04:13
56 Katia    
Fori
ITA 08:17:32 01:08:15 01:43:01 01:47:32 00:41:51 01:49:23 01:07:27
70 Cristina
Zantedeschi
ITA 08:53:21 01:12:00 01:49:00 02:00:29 00:44:08 01:59:50 01:07:52
79 Marco
Zarantonello
ITA 09:09:51 01:03:12 01:34:10 01:40:04 00:45:15 02:18:31 01:48:37
81 Patrizia
Pensa
ITA 09:10:27 01:08:15 01:45:57 01:53:56 00:48:28 02:13:28 01:20:21
88 Giuliana
Arrigoni
ITA 09:26:01 01:10:48 01:50:18 01:51:47 00:50:19 02:11:25 01:31:22
99 Nicola
Alfieri
ITA 10:32:48 01:15:51 01:58:17 02:18:02 00:52:34 02:43:03 01:24:58
113 Lorenzo
Trincheri
ITA 03:53:35 00:57:07 01:25:11 01:31:16 - - -

Classifica completa e sito ufficiale.

Lettera aperta di Francesco Caroni

Di questa gara sono soddisfattissimo!!!!!!
Per il mio piazzamento ma soprattutto per la squadra.
Si la squadra.
Il TEAM che comprende tutti: gli atleti, lo staff tecnico, i massaggiatori, i supporters quelli presenti e quelli che lo dimostrano anche da lontano. Un TEAM che penso abbia fatto un secondo passo in avanti consolidandosi e dimostrando una coesione che mi ha davvero commosso. Sicuramente gli scenari, le condizioni e soprattutto Madre Natura influiscono tantissimo in questa sintonia interna davvero speciale.
Io purtroppo avevo potuto presenziare ad altri raduni se non all'ultimo di Brusson e già in quella occasione capii la compattezza del gruppo, scanzonato ma estremamente professionale, in cui, pur non ritenendomi un trailer DOC, mi sono subito inserito sentendomi a casa. E questa sensazione è stata fondamentale anche nei giorni e nelle ore antecedenti la gara.
Certo la tensione c'era, ma l'avvicinamento è stato soft.
I massaggiatori, Stefano e Francesco, sono stati non solo professionali ma anche catalizzatori di tensioni e questo per quanto mi riguarda è stato fondamentale.
Enrico in primis, come però anche Stefano e Greg, ha sempre stemperato l'atmosfera senza caricarci più di quanto già non lo fossimo.
Ela super nelle riprese spero possa mostrarvi quello che è stato il vero spirito trail portato in Nazionale.
Nicola è un organizzatore fuori dal comune.
Con queste condizioni non si poteva non fare bene mi dicevo. Il problema è stato che la gara si è rivelata completamente differente da quello che si era ipotizzato.
Selvaggia, muscolare e BESTIALE.
Io ci ho messo del mio per complicarmela sbagliando calzature però devo dire che ho controbilanciato con la grinta. Se penso da dove siamo saliti e poi ridiscesi, e che per giunta avevo scarpe inadatte mi rendo conto di aver fatto davvero tutto il possibile.
Non era la mia tipologia di gara ma mi rendo conto di averla fatta mia: avevo un debito con Gibilterra 2010, ed ho ampiamente riscosso.
La cosa splendida di questo evento è stato il continuo supporto dei nostri assistenti ai ristori che hanno perso persino la voce per caricarci ed incitarci a dare il meglio. Il loro appoggio è stato fondamentale perché, almeno per me, quando fai una gara, ma ti ritrovi in una dimensione non prevista, puoi scoraggiarti. E invece no: il loro incitamento più quello dei nostri compagni che si incrociavano è stato un propellente supersonico.
Ed eccoci quindi al podio: prima il mitico secondo posto di Cecilia che si conferma ad altissimi livelli e poi l'Argento a squadre sia maschile che femminile. Posso proprio dire di aver lottato contro la natura per arrivare lassù.
Certo la Marsigliese ha suonato un po' troppo però va dato loro il merito anche per la visione sportiva totale che hanno con un costante incitamento anche verso gli "avversari".

UN GRAZIE ENORME A TUTTI sono stato bene benissimo e spero ci si possa trovare presto, anzi prestissimo!!!!!!!