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di Rita G.

Voglio subito dirvi che San Pietroburgo è una bellissima città che merita di essere vista, sia per il suo fascino, unica nel suo genere, sia per la ricchezza di arte e cultura.
Detto questo, entro nel vivo della gara; il percorso è scorrevole e veloce, fatta eccezione del passaggio ponti, ma non compromettono più di tanto l’andatura, in quanto non particolarmente elevati. Si percorrono parecchi chilometri nel centro storico poi dopo il 25° km si costeggia il fiume Neva.
IMG_1861Purtroppo la giornata di Domenica 3 luglio si presentava calda, la colonnina di mercurio superava di gran lunga i 30°, mi prometto di partire con calma e tenere un ritmo al di sopra di quello prefissato, subito dopo lo sparo, ho fatto gusto 10 passi e un tizio mi ha fatto cadere, sollevandomi poi da un braccio come fossi un sacco di patate, per fortuna nulla di compromettente, solo sbucciatura al ginocchio e gomito, era un segnale!
Corro e mi sento in forma e ben preparata, le gambe giravano, passo alla mezza in 1h41’ come previsto dai miei programmi, da qui in poi inizia però il lento declinino, fino al 25° km riesco a tenere ancora un buon ritmo ma sul lungo rettilineo che costeggia il fiume con il vento a sfavore non ce la faccio più e …. Mollo!!!
A questo punto devo prendere una decisione, mi ritiro! Ma non è nel mio stile, mi convinco che, abbandonando l’idea della prestazione, ho buone possibilità di tagliare il traguardo. Non guardo più l’orologio penso solo ad idratarmi, l’organizzazione ha avuto il buon senso di triplicare i ristori, molta gente si è sentita male. Raggiungo il 40° km e sulle note di “Eye of the Tiger” mi ricarico ed aumento il ritmo, tagliando il traguardo in 3h33’00” comunque 2a di categoria. Finisco la mia sesta maratona con il peggior tempo, è stata dura, un po’ di amaro in bocca ma non posso arrabbiarmi con il clima, sarebbe come picchiare la testa contro il muro, consapevole in ogni caso, che le cose importanti nella vita sono ben altre.
Un paio di chicche: i km erano segnalati da persone, indossavano un giubbetto rosso con evidenziato il numero del chilometro, fermi immobili come soldatini sotto il sole cocente, così come prima della partenza tutti allineati in fila indiana per i bagni chimici, ho fatto pipì tra due macchine, con il senno di poi ho rischiato l’arresto. Dopo essere arrivata sono uscita dalle transenne, mi sono cambiata, poi volevo rientrare per bere ancora ma la guardia mi ha spinta fuori in malo modo. Insomma ragazzi hanno ancora l’idea del regime dittatoriale!

Ringrazio per i complimenti ricevuti dai compagni Valbossa, gli amici e le mitiche “Sciure”

Rita

3 commenti
  1. Anonimo 6 luglio 2016 alle ore 11:06  

    Brava Rita! Hai davvero avuto il merito di non mollare, capire la situazione e portare a termine la gara! Mi è capitata la stessa cosa ad Atene nel 2014: ero ben preparato ma il caldo tremendo e il non facile percorso mi hanno indotto ad essere molto prudente fino al 30esimo km, continuando a ripetermi di andare calmo, a non esagerare mentre altri amici sono "schiantati" cercando di tenere il ritmo gara prefissato. Alla fine sono rimasto lontano dal tempo desiderato ma sono arrivato bene nei primi 300 (su 10mila): ebbene per me è una delle maratone che ho corso meglio!
    Ancora brava!
    a presto!
    Alessio

  2. tillo 6 luglio 2016 alle ore 11:06  

    ahiahiahiahi "Ritina" una maratona a luglio.....!!!!!!!!! però seconda di categoria.... sei sempre una super "sciura"....

  3. STEFANO 7 luglio 2016 alle ore 22:41  

    Prima la testa, poi il cuore ed infine le gambe.
    Brava Rita
    Styv