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IMG_2480Distese sconfinate, animali feroci, capanne, bambini (tanti, .. forse troppi!) quando pensi all’Africa pensi a tutto ciò … difficilmente associ il Continente Nero all’organizzazione di una maratona … ed in effetti …

La Ruaha Marathon è una maratona 100% made in Africa! Africa nera!!!! A differenza delle già provate Kilimanjaro Marathon (dove c’è, e si vede un’organizzazione sudafricana) e della Great Ethiopian Run (supervisionata dall’occhio attento di Richard Nerurkar, ex maratoneta olimpionico – 5° ad Atlanta 1996), qui la regola dell’improvvisazione e dell’ultimo secondo è di casa.

Un semplice riga sull’asfalto (vedi foto) è la linea di partenza. Da qui si dovrebbe partire alle 8 .. ma son già le 8.30 e nessuno, dico nessuno, ha fretta di allinearsi. E poi non si sa ancora con quale ordine partiranno le gare (quella dei bambini, la stracittadina, quella dei disabili in carrozzina e la mezza maratona). Alla fine, quasi improvvisamente, alla rinfusa ma senza suscitare malumore alcuno, si parte con i bambini. Mi stupisce una ragazzina che corre con solo delle calze ai piedi (vedi foto). La corsa a piedi scalzi l’abbiamo sempre “mitizzata” .. devo dire che vederlo coi propri occhi fa un certo effetto . . e poi mi stupisce per il fatto che non siamo in una zona così particolarmente povera .. Alla mia domanda (stupida) perché stia correndo senza scarpe mi risponde candidamente “non le ho”!

All’alba delle 9.15 parte la mezza maratona. Qui il percorso è tosto (e non solo per gli animali che si incontrano lungo il percorso, vedi foto)! Dopo un chilometro scarso la strada scende ripida per circa 800 metri e poi è un lungo falsopiano in discesa per la prima metà. Giro di boa e si ritorna sui propri passi. E’ tutta su asfalto tranne il pezzo finale che porta allo stadio dove è previsto l’arrivo. Nessuna transenna, nessuno striscione, .. un semplice banchetto ti aspetta all’arrivo. Ho il piacere di seguire il gruppo di testa della corsa (sono in bici, cosa credete?!) vanno giù come dei matti … poi dal giro di boa inizia la battaglia vera che vede trionfare una vecchia volpe del running, tal Dickson Marwa, tanzano ma di nascita kenyano, 14° sui 10,000m ai Giochi Olimpici di Pechino, con un personale di 59.52 sulla mezza!!!

Ben si comporta l’atleta kenyano Wandangy Hirum (n. 306 nella foto) che tira il gruppo per tutta la prima parte di gara e che per la sua combattività vince il premio speciale offerto dal nostro gruppo Valbossa: il prossimo 3 novembre correrà il Trail delle Terre di Mezzo!!!

Cosa altro dire di questa mezza maratona??? Il percorso come detto è muscolare ma affascinante. Vedere ai bordi della strada piccoli gruppi di fans è fantastico, incrociare mamme con bambini legati sulla schiena ti catapulta in un’altra realtà .. ed osservare i punti ristoro ancor di più (vedi foto). Non resta che invitare tutti l’anno prossimo a partecipare: una corsa che ti fa scoprire un piccolo angolo di Africa, Africa nera!

dualMarco

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