"Maratona bagnata maratona fortunata" o quasi, diciamo che qualche goccia d'acqua in meno non avrebbe guastato per farci esprimere al meglio ieri alla Milano City Marathon 2012, forse è stato meglio così piuttosto che il gran caldo di qualche settimana fa che ha caratterizzato la maratona di Roma.
Comoda la partenza dalla fiera di Rho all'asciutto nel grande spazio messo a disposizione, infatti ci domandavamo se non avessero potuto cambiare il percorso e delinearlo tutto li sotto al coperto, non sarebbe stato male anche se un po' noioso.
Prima della partenza ho impostato il ritmo di gara che mi ero prefissato sul mio GPS e via dopo il minuto di silenzio dedicato alla morte del calciatore avvenuta sabato è cominciata la lunga corsa cercando di mantenere il passo del “virtual partner”. Ho tenuto il ritmo da prima agevolmente, un po’ più a fatica verso metà gara per poi riprendere il passo del mio odiato rivale di queste gare “il virtual partner” che ho poi di poco superato verso il 30° km. Fino al 35° sono riuscito a mantenere il passo, il che mi faceva già fantasticare su come festeggiare il tempo finale di 2ore e 45 minuti, comunque consapevole del fatto che quel frutto della tecnologia che portavo al polso, nelle gare su lunga distanza mi frega sempre segnando più strada di quella reale, speranzoso che magari stavolta sbagliasse al contrario. Dopo il 35° km comincia a farsi sentire la fatica, le gambe cominciano ad indurirsi e la mia corsa diventa più forzata, perdo di conseguenza alcuni secondi al km. Ultimo km tiro fuori quello che mi è rimasto, stranamente passa in fretta ed in un baleno vedo già il cartello del 200m all'arrivo stringo i denti vedo il grande display con segnato 2:47...accidenti!.
Sono contento del risultato finale, non credo di fare un'altra maratona per un po’, ma ci riproverò consapevole di potermi migliorare, con questa esperienza e con un po' di acqua in meno.
Ciao Paolo Negretto
che tempone strepitoso!
complimenti!
Alessio
Complimenti per la prestazione ottenuta, sei stato davvero bravissimo. Un’impresa non da tutti.
p.s.: non è che per domenica mi puoi prestare il tuo virtual partner che gli metto su il pettorale e lo faccio correre al posto mio?
Lorenzo