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Due sono le note caratteristiche della 18° tappa del piede d'oro: la prima  è la sua posizione geografica, la più remota dai luoghi di partenza della gran parte dei podisti, la seconda è data dal percorso di gara, inserito  in una delle località più belle e naturali di tutto del circuito.

Arriviamo sul posto alle 8.00, il parcheggio è già pieno. L'idea di passare qualche ora, in un luogo ameno, in compagnia degli amici, l'ha avuta vinta sulla ritrosia a spararsi un'ora e più di macchina.

Oggi non ho avversari, nel senso che non darò battaglia, non ho ancora smaltito i postumi di uno strappo muscolare procuratomi a Coarezza al Corri con puma, per cui ho deciso, per evitare ulteriori danni, di stare calmo e placido in retroguardia.

Partiti, dopo circa un km  si lascia l'asfalto, si entra nello sterrato del parcheggio del parco Ronchetti, un'area attrezzata posta all'inizio del Giro del Sole, un sentiero ad anello di  3,6 km,  si prosegue in leggera salita, fino a che uno stretto passaggio in mezzo alle rocce, tipo imbuto, rallenta notevolmente la corsa.

Nella parte del sentiero posto a balcone sul lago Maggiore, è presente un belvedere attrezzato con panchine,  per cui, volendo, il podista che si è attardato e che non ha l'ansia della classifica, può soffermarsi un attimo per godersi il panorama.

Terminato l'anello, si torna verso il centro storico, si svolta a destra si sale leggermente verso il Santuario di San Giuseppe, poi ancora a destra, in un sentiero, dove si affronta una  lunga discesa abbastanza impegnativa, mista a tratti di bosco e asfalto, sino a giungere sulla provinciale in località Due Cossani.

Un paio di km sull'asfalto, giusto per recuperare un po di energie, poi superato il bivio per Pradecolo,  lasciata la strada ed entrati nel bosco, ci si trova davanti ad un muro di 150 metri, spalmato in poco più di un km di salita, lo affronto un po’ camminando  un po’ corricchiando nei brevi tratti dove la pendenza lo permette, sino a giungere allo scollinamento appena sopra il centro abitato di Agra e prendere la discesa d'asfalto che porta all'arrivo.

La gara maschile è vinta da Rachid Argoub, seguono Salah Argoub, Mauro Toniolo, il valbossino Claudio Fontana e Ivan Breda.

La classifica femminile, vede 1° arrivata Rosanna Urso, seguono nell'ordine Emanuela Fossa, Cinzia Lischetti, Alexia Aprile, e Monica Mele.

Un sentito ringraziamento agli organizzatori, con loro l'appuntamento è per la prossima edizione del 2012.

Giuseppe Secco

 

Classifica valbossini

N.ASS. CAT. PET. ATLETA TEMPO N.CAT. PUNTI Media
4 11 629 Fontana Claudio 00:42:45 1 200 00:03:53
30 10 1517 Conte Francesco 00:49:54 7 160 00:04:32
36 10 586 Crespi Daniele 00:51:17 9 158 00:04:40
44 12 726 Zonca Gianni 00:52:03 2 190 00:04:44
46 13 810 Alezio Antonio 00:52:14 3 180 00:04:45
48 9 415 De Luca Pierluigi 00:52:32 12 155 00:04:46
56 11 1626 Di Raimo Adriano 00:53:37 11 156 00:04:52
60 9 405 Iuliano Simone 00:54:15 13 154 00:04:56
71 12 700 De Mieri Angelo 00:55:02 7 160 00:05:00
91 12 704 Secco Luigi 00:56:42 15 152 00:05:09
98 12 703 Castelnovo Enrico 00:57:27 17 150 00:05:13
101 13 804 Secco Giuseppe 00:57:45 7 160 00:05:15
132 5 131 Menegon Cinzia 01:00:30 1 200 00:05:29
137 5 125 Reggiori Anna 01:00:51 2 190 00:05:32
145 10 591 Leuci Luciano 01:02:02 21 146 00:05:38
150 13 803 Ciani Nicola 01:02:48 10 157 00:05:41
169 14 903 Giamberini Giovanni 01:04:43 3 180 00:05:52
175 5 126 Soma Mariangela 01:04:57 5 170 00:05:54
199 6 166 Dall'Asen Jole 01:07:54 1 200 00:06:10
207 14 904 Qualloni Anselmo 01:09:44 7 160 00:06:19
257 6 167 Chieppa Rita 01:25:59 5 170 00:07:48
261 6 186 Nibali Nunziata 01:28:41 6 165 00:07:58

3 commenti
  1. Anonimo 3 luglio 2011 alle ore 21:43  

    Grandioso Clod!
    Non ti fermare!
    dual

  2. president 3 luglio 2011 alle ore 23:00  

    Ciao Claudio,la tua sinergia tra la tua mente e le tue gambe ti stanno dando grandi soddisfazioni.Complimenti!!!

  3. pilo 5 luglio 2011 alle ore 17:43  

    Giuseppe, ottima cronaca.
    Quest'anno non c'ero ma leggendo quello che hai raccontato mi pareva di tornare all'anno scorso. Soprattutto per la salita micidiale.

    Il pilo