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In occasione della 1° cronoscalata del 10 luglio p.v. , un po’ di storia per gli atleti della Valbossa.

Una citazione e un saluto all’ideatore Massimo Colombo

 

Piccola storia di due osterie scomparse:

-Osteria della colomba

-Osteria dei 3 re

Da molti anni la Trattoria Monti e’ stata la sede del Moto club Azzate e, forse anche per la sua posizione nel centro del paese, è sempre stata l’osteria più caratteristica di Azzate; da tutti viene detta ‘’La Monti ‘’ in ricordo della mamma.

La sua storia però è molto recente e qui voglio descrivere quella di altre 2 osterie di Azzate che si possono considerare le antenate della ‘’Monti’’.

La più antica è l’Osteria della Colomba situata al piano terreno di un caseggiato che fu’ dimora della nobile Famiglia Bossi, a metà strada circa fra il paese e la Fraz Castello.

Stupisce la sua dislocazione appartata e sembra quasi che si sia voluto tenerla al di fuori del contesto urbano ma probabilmente la ragione è da ricercare nel fatto che l’osteria, così come il ‘’prestino’’ e la ‘’beccaria’’, erano soggetti al dazio feudale e nel nostro caso specifico erano gestiti direttamente dalla nobile famiglia Bossi o da loro parenti e quindi venivano dislocati in fabbricati di loro proprietà.

Quello che diventò dei Tre Re, anticamente era un prestino e nel cosiddetto Catasto di Maria Teresa del 1732 viene censito come proprietà del Conte Giulio Cesare Bossi e descritto come casa d’affitto ad uso di prestino. Nella stessa vi  fu il primo bocciofilo ed infatti oggi ancora li vive il tiglio secolare che faceva ombra durante le calde giornate estive, ed anche il primo locale dove venne installato il primo apparecchio televisivo pubblico nel 1954. Il 15 aprile 1793 il prestino venne dato in affitto a Carlo Antonio Colli figlio del fu Giovanni Battista e suo figlio Giuseppe che lo acquistò nel 1809.

Questi il 25 gennaio 1817 acquistò anche l’Osteria della Colomba, già censita nel predetto catasto come ‘’ casa d’affitto ad uso d’osteria’’  di proprietà del conte Giulio Cesare Bossi.

Non sappiamo quando questa Osteria cessò di essere luogo aperto al pubblico per la mescita del vino ma probabilmente venne meno la sua funzione agli inizi del ‘900 quando venne soppiantata da altre osterie concepite più modernamente e più comode agli avventori. Nella sala principale si conserva ancora oggi un bel camino in pietra molera  sulla quale è scolpito lo stemma dei Bossi.

All’esterno, invece, sotto il portico trova ricovero uno dei pochissimi torchi da vino che sono sopravvissuti alla distruzione.

Infine, murata in una parete dell’andito che immette nella vecchia sala e ai piani superiori, si conserva un medaglione in pietra molto deteriorato con l’effige di Polissena Bossi, moglie di Matteo Bossi, che riedificarono l’attuale Villa Benizzi-Castellani, oggi Palazzo Comunale.

A.De Mieri

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