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Notte buia niente stelle. Fiato che condensa e leggera pioggia impalpabile. Una vibrazione ritmata disgrega la pace di vie deserte ed assonnate. Cani latrano il loro disappunto per l'insolita sveglia e teste sbirciano da dietro le finestre.

"Sono partiti quelli della gara"

"Si la 90 chilometri"

Ben presto entriamo nel bosco, il sentiero sale costante e moderatamente ripido. Silenzio, nessuno parla, forse già persi nel proprio viaggio, forse un po' timorosi per un percorso che si sa essere impegnativo e dove il meteo potrebbe complicare le cose. Calpestando la prima cima andiamo incontro ad un'alba livida, gravida di pioggia e dalla luce fioca. Sembra che il giorno voglia indugiare pigro ancora un po' sotto le coperte della notte. Le nebbie rincorrendosi si sfilacciano e aprono la vista su bianchi panorami. Le alture dinnanzi sono ammantate di neve e paiono messaggere dell'inverno arrivate in anticipo. Manca ancora un bel pezzo prima di raggiungere la seconda cima e quella neve ora la stiamo calpestando. Nevischia ancora quasi impercettibilmente, non ho freddo e so che non posso prenderne. Ogni leggerezza qui la si potrebbe pagare anche fra qualche ora, così indosso goretex, guanti, copro testa e gola. Nei pressi della cima due volontari paiono surgelare, provo quasi compassione e spendo un paio di parole di conforto. Certo nessuno li ha obbligati ma sono li per noi, per il nostro divertimento. Grazie! La discesa é di quelle che mi esaltano, fango, ripidità e una certa difficoltà. La tiro quasi fino in fondo finché la voce della coscienza mi dice di non fare stupidaggini. Da troppo non faccio lunga distanza ed esagerare ora significa autoeliminarsi. Da ora in avanti sarà ritmo costante e moderato. É un susseguirsi di dislivelli di varie caratteristiche con traversate in infiniti boschi. La nebbia a volte densa ammanta e ovatta tutto creando un'atmosfera surreale esaltata dal procedere costantemente solitario. I ristori sono piccole oasi di calore umano dove rifocillarsi e riposare qualche minuto. Ci si ritrova,si scambia qualche battuta, nessuno si lamenta e come per magia appena si riparte ci si disperde recuperando la propria solitudine. Forse sono io che la cerco, la giornata è bella, é quel che cercavo e non la voglio dividere con nessuno. Passano le ore, passano i pensieri, passano momenti di assoluto vuoto mentale e passa anche il giorno. Ora il buio sta bussando alle porte del cielo e in attimo mi trovo a vagare nell'oscurità. La tanto vituperata salita finale. É asfalto ma ripida da fuoristrada e lunga. Si piega sulla sinistra e finalmente si torna ad avere sassi sotto le scarpe. Scorgo delle luci molto in alto, escludo siano le frontali di qualcuno ed invece sarà proprio dove mi troverò più avanti. Un albero in bella mostra sul sentiero indica con un cartello la quota di 1000 metri mentre ancora una volta più su scorgo delle luci. Ma fin dove si sale? Potrei guardare l'altimetria, é stampata sul pettorale, ma in realtà non lo faccio. Sto sempre bene e continuo senza pormi problemi. Il sentiero ora pare prendere in giro, sembra voglia scendere e poi rinunciare all'ultimo momento, così per diverso tempo finché grazie alle nebbie ormai dissolte scorgo le luci dei paesi lungo lago. Sono infinitamente in basso e paiono costellazioni distanti anni luce. Prima morbida e poi tanto ripida questa discesa. C'é ancora spazio per un ristoro a 5 chilometri dalla fine e mi concedo riposo, due chiacchere e qualche caramella. Sono stanco o sto solo cercando di prolungare qualcosa che non ho voglia finisca? Difficile dirlo. Saluto, vado e in breve sono sul lungo lago. Decido di camminare e a 300 metri dalla fine sono raggiunto da un concorrente. Dai corriamo e arriviamo assieme dice, é simpatico e sul volto ha stampata la stessa espressione fra l'euforico e il soddisfatto che devo avere io. Almeno per un paio di minuti rinuncio a fare l'orso e tagliamo il traguardo all'unisono. Una pacca sulla spalla e la nostra medaglia incisa nel legno: Utlo 2015 90 k FINISHER.

Alberzek

Link al sito della UTLO

4 commenti
  1. Anonimo 20 ottobre 2015 alle ore 14:23  

    Spettacolo!!!
    Alessio

  2. tillo 20 ottobre 2015 alle ore 15:48  

    Alberzek leggere è come se fossi li.....una pacca sulla spalla...iiiihhhhh
    complimenti

  3. STEFANO 20 ottobre 2015 alle ore 21:40  

    Racconti sempre affascinanti.
    Grande albertzek

  4. 3mea 22 ottobre 2015 alle ore 14:37  

    Complimenti per l' IMPRESA!