La seconda tappa, come previsto, è stata molto più
impegnativa della prima. I 13,9
km con circa 600 D+ prendevano il via dal campo sportivo
di Moena a quota 1138
metri . Saliscendi su pista ciclabile fino al centro del
paese e poi si inizia a salire su strada forestale. Oggi si corre e basta, ho
camminato solo due volte per meno di 100 metri al fine di evitare uno sforzo inutile
nei due punti di massima pendenza. Voglio fare una buona gara e quindi mi fido
dell'esperienza e della conoscenza dei percorsi di Mario Perucchini e mi metto
nella sua scia. Teniamo un buon ritmo sulle salite e nei tratti pianeggianti
acceleriamo decisamente. A Malga Peniola, dopo 8 km , Mario mi dice di aver
terminato l'autonomia e quindi mi allontano. Saliamo ancora un po' e dopo un
bel traverso a quota 1620
metri inizia la discesa. Inizialmente
su facile strada carrabile inizio a raggiungere qualche concorrente. Ma è sulla
parte più ripida e tecnica che riesco a superarne diversi al doppio della
velocità. Non sono ancora agilissimo ma balzello allegramente tra sassi e
radici affioranti. Raggiunto la stupenda frazione di Medil ritroviamo l'asfalto
per gli ultimi tre km sempre in discesa. Sento dei passi dietro di me, è Giulio
Lozza. Non mi voglio far passare assolutamente e quindi cerco un ritmo elevato,
lo precedo di 10 secondi all'arrivo. Oggi sono il primo Valbossino. Recupero 3
posizioni in categoria C ma ora vedendo la classifica ritengo molto dura
entrare nei primi dieci. Infatti sono undicesimo ma chi mi precede ha già 3
minuti e mezzo di vantaggio e so che domani nella tappa più piatta andrà molto
forte. Nella lotta per la
categoria G Giulio aumenta il vantaggio su Mario che oggi è
arrivato un po' staccato da noi due. Gianni Zonca, che ha fatto la salita
insieme a Giulio, patisce ancora in discesa e rimane in sesta pozione di
categoria F. Chiude il nostro gruppo Angelo Colli ; anche lui mantiene la posizione di
ieri, la quindicesima in categoria G.
Domani a Canazei ci sarà la tappa più veloce. Gli stradisti
veloci diranno la loro e per noi montagnini sarà dura. L'obbiettivo a questo
punto è mantenere la posizione.
Alla prossima tappa.
Il Poggio
Si scrive Val di Fassa Running ma si legge Traslaval. Si perché obbiettivamente il passaggio di consegne di differenze ne ha prodotte poche e anche quest'anno tra le Dolomiti si respira lo stesso clima di amichevole competizione degli anni precedenti. Bene hanno fatto gli organizzatori a fare tesoro dell'immenso lavoro di Stefano Benatti riproponendo la stessa formula conosciuta da chi ama questa competizione a tappe e questi monti.
I partecipanti sono meno degli anni passati, il sentimento di recessione ha contagiato anche i runner, e anche noi Valbossini siamo solo in cinque iscritti all'intero giro più un giornaliero.
La prima tappa parte dal parco fluviale di Soraga a quota 1210 metri. 500 metri in paese e subito si inizia a salire. E si sale di brutto su strada forestale con pendenza media del 23% e punte del 30%. Sono però solo 2 km e mezzo quelli durissimi, infatti arrivati a Tamion si sale su sentiero più facile fino a scollinare al km 4 a quota 1668 metri. Inizia ora un bellissimo single trak nel bosco con leggeri saliscendi. Il ritmo si alza e quando troviamo la discesa le gambe mulinano allegramente. Dopo una salita prudente inizio a superare diversi avversari nei punti più tecnici. Mantengo un buon ritmo ma non voglio esagerare pensando alla più lunga e impegnativa tappa di domani. Voglio solo concludere i 10,2 km con 440 D+ sotto l'ora e ci riesco.
Tra i Valbossini il primo è Giulio Lozza che inizia già la lotta con Mario Perucchini per la categoria G. Sono rispettivamente terzo e quarto separati da un minuto e 9 secondi. Vedremo domani se ha fatto meglio Giulio ad osare oppure Mario che si è trattenuto. Io li seguo di pochi secondi. Sono 14° in categoria C e domani devo individuare chi mi precede per tentare di migliorare la posizione. Dopo di me arriva Gianni Zonca che si piazza in sesta posizione di categoria F. Angelo Colli chiude la sua fatica in posizione 15 di categoria G anche lui mantenendo ritmo molto prudente. Presente a questa tappa anche Martina “La Poggina” che riesce nell'obbiettivo di terminare sotto l'ora e trenta, stanca ma felice. Desidero fare una menzione per due amici. Franco “Franchino” Chiera da Torino che conferma le ottime prestazioni degli anni precedenti installandosi in settima posizione assoluta. E poi il mitico Angelo Cerello, classe 1934 è sempre presente. Chiedo: “allora Angelo com'è andata?” e lui risponde: “aaaaa, oggi ho fatto schifo”!!! Beh, io metterei adesso la firma per fare alla sua età quello che fa lui adesso. Un'ora e 14 minuti il suo crono e la posizione 8 in classifica di categoria I. Lo teniamo d'occhio nei prossimi giorni.
Buone corse e alla prossima tappa.I partecipanti sono meno degli anni passati, il sentimento di recessione ha contagiato anche i runner, e anche noi Valbossini siamo solo in cinque iscritti all'intero giro più un giornaliero.
La prima tappa parte dal parco fluviale di Soraga a quota 1210 metri. 500 metri in paese e subito si inizia a salire. E si sale di brutto su strada forestale con pendenza media del 23% e punte del 30%. Sono però solo 2 km e mezzo quelli durissimi, infatti arrivati a Tamion si sale su sentiero più facile fino a scollinare al km 4 a quota 1668 metri. Inizia ora un bellissimo single trak nel bosco con leggeri saliscendi. Il ritmo si alza e quando troviamo la discesa le gambe mulinano allegramente. Dopo una salita prudente inizio a superare diversi avversari nei punti più tecnici. Mantengo un buon ritmo ma non voglio esagerare pensando alla più lunga e impegnativa tappa di domani. Voglio solo concludere i 10,2 km con 440 D+ sotto l'ora e ci riesco.
Tra i Valbossini il primo è Giulio Lozza che inizia già la lotta con Mario Perucchini per la categoria G. Sono rispettivamente terzo e quarto separati da un minuto e 9 secondi. Vedremo domani se ha fatto meglio Giulio ad osare oppure Mario che si è trattenuto. Io li seguo di pochi secondi. Sono 14° in categoria C e domani devo individuare chi mi precede per tentare di migliorare la posizione. Dopo di me arriva Gianni Zonca che si piazza in sesta posizione di categoria F. Angelo Colli chiude la sua fatica in posizione 15 di categoria G anche lui mantenendo ritmo molto prudente. Presente a questa tappa anche Martina “La Poggina” che riesce nell'obbiettivo di terminare sotto l'ora e trenta, stanca ma felice. Desidero fare una menzione per due amici. Franco “Franchino” Chiera da Torino che conferma le ottime prestazioni degli anni precedenti installandosi in settima posizione assoluta. E poi il mitico Angelo Cerello, classe 1934 è sempre presente. Chiedo: “allora Angelo com'è andata?” e lui risponde: “aaaaa, oggi ho fatto schifo”!!! Beh, io metterei adesso la firma per fare alla sua età quello che fa lui adesso. Un'ora e 14 minuti il suo crono e la posizione 8 in classifica di categoria I. Lo teniamo d'occhio nei prossimi giorni.
Il Poggio
N° | Cognome | Nome | Naz. | S | C | AA | AC | AMW | Tempo |
167 | LOZZA | GIULIO | M | G | 52 | 3 | 48 | 00:57:03 | |
334 | PERUCCHINI | MARIO | M | G | 60 | 4 | 56 | 00:58:12 | |
322 | POGGIONI | ANDREA | M | C | 64 | 14 | 60 | 00:58:31 | |
271 | ZONCA | GIANNI | M | F | 72 | 6 | 66 | 00:59:14 | |
213 | COLLI | ANGELO | M | G | 119 | 15 | 101 | 01:04:46 | |
638 | POGGIONI | MARTINA | F | Z | 283 | 2 | 76 | 01:28:03 |
Bravo Poggio ti vedo bello lanciato e quanta invidia per dove sei! Se entri nei 10 bene se no è già una grandissima vittoria essere li e andare come vai dopo tutti i guai al ginocchio. A presto.
Alberzek
Grazie Alberto. Ci provo e soprattutto mi diverto da matti. Ci vediamo presto.