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image A tratti è solo un sibilo di sottofondo, ma spesso il vento prende vigore, stride sulle cime sopra di noi e piega gli alberi, il suono si trasforma in ruggito e quasi incute timore, mentre la pioggia cade incessante e copiosa inondando i sentieri. Nel bosco siamo relativamente protetti ma più in alto sui crinali esposti alle intemperie la musica cambia decisamente. L'aria è molto più fredda e violenta, ci strattona e schiaffeggia, le gocce di pioggia corrono quasi in orizzontale colpendo e pungendo la faccia.
Mi ritrovo estremamente concentrato ma paradossalmente mi sto divertendo molto, godo di questa natura oggi particolarmente selvaggia e non vorrei essere da nessuna altra parte.
Salite nella prima parte di gara e sul finale umane, mentre nel mezzo abbiamo due ascese di notevole pendenza e impegno, muscoli che si tendono al limite del dolore nel massimo dello sforzo, metro su metro fino in cima dove il vento sembra non placarsi mai.
Discese sempre molto tecniche, sassi, roccette affioranti, gradoni, acqua e fango in un gioco di equilibri e appoggi precari, occhi e piedi veloci nella ricerca di traiettorie sicure.
Memorabile quella più o meno a metà percorso giù per una notevole pendenza praticamente senza sentiero dove l'unico modo di scendere era quello di lanciarsi da un alberello all'altro emulando Tarzan nella speranza che l'arbusto di turno non fosse cedevole.
Mi trovo a pensare "questi qua sono un po' matti" ma consapevole e sicuro di ciò che sto facendo ne ricavo altro divertimento fra una risata e una parolaccia.
E ancora lunghi traversi in single track in leggera discesa di grande soddisfazione da fare veloci ma sempre pronti a reagire nel momento in cui l'aderenza va a farsi benedire.
Organizzazione all'altezza che oltre ad aver segnato scrupolosamente il percorso ha mantenuto fede ai propri impegni controllando in gara il materiale obbligatorio e infliggendo pesanti penalità orarie a chi non era in regola. Assolutamente non discutibile anche la scelta a gara in corso causa il perdurare delle difficili condizioni climatiche di anticipare i cancelli orari e fermare i ritardatari. La sicurezza prima di tutto!

Finale ormai classico, doccia per fortuna calda e piacevole compagnia davanti ad un fumante piatto di pasta.

Alberzek

4 commenti
  1. Il Poggio 25 novembre 2010 alle ore 22:36  

    Bella cronaca Zek, mi hai fatto sentire come fossi stato lì in gara pure io. Chissà che tra un po' leggeremo anche qualche riga del nuovo "quasi"iscritto Valbossa!!

  2. tillo 27 novembre 2010 alle ore 19:43  

    ciao Alberzek vedo che le tue corse non le lasci sei sempre a tuo agio e poi quando le racconti riesci a farmi frenare in discesa stando sulla sedia .....

  3. president 28 novembre 2010 alle ore 12:42  

    Complimenti ad Alberzeki: mi sa che mi stai contagiando!!!

  4. Anonimo 28 novembre 2010 alle ore 14:37  

    Bravo AlberzekI