La Como Valmadrera giunta alla sua tredicesima edizione e al secondo anno come memorial Antonio Rusconi, noto e forte alpinista valmadrerese, è ormai una grande classica delle corse in montagna.
Ai nastri di partenza 200 corridori fra cui io e Piedone con l'ambizioso intento di entrare nei primi 50 classificati e premiati pur sapendo che non sarà facile data la partecipazione di un folto numero di forti atleti locali e bergamaschi oltre che di un manipolo di top runners internazionali.
Io noto maniaco dell'autosufficienza per essere più leggero e veloce e voglioso di giocare a fare lo skyrunner parto senza camel bag, ne marsupio, ne barrette ne quant'altro.
Si parte da Como a pochi passi dal lago e dopo 1 km di asfalto già in salita si imbocca la ripida mulattiera che con i suoi stretti tornanti porta a Brunate e in men che non si dica mi stupisco nel vedere quanto il lago sia già in basso. E' poi la volta di S. Maurizio, splendido balcone naturale sul Lario e la Brianza, ma oggi corriamo nelle nuvole e il panorama ci è negato.
Una breve discesa ci porta all'attacco delle rampe erbose che conducono alla cima del monte Bollettone, di nuovo discesa con qualche settore tecnico ed eccoci a riconquistare quota sulla ripida cresta erbosa che conduce alla seconda cima della giornata, il monte Pallanzone.
Sono 55esimo e la discesa su forte pendenza tecnica e scivolosa mi permette di guadagnare qualche posizione finché purtroppo il terreno cambia e si scende su mulattiere e sterrati facili, dove bisogna far girare le gambe e dove io come da regola sono inchiodato lento e goffo.
Non solo perdo le posizioni guadagnate ma me ne gioco un'altra decina!
Rimango tranquillo, sto bene, so di essermi in parte risparmiato e intendo dare il tutto per tutto sulla tremenda salita dei Corni di Canzo che immagino e spero fatale per chi avrà troppo osato nella prima parte di gara.
Ci siamo, inizialmente si sale dolcemente ma già rimonto 4 posizioni, poi via via che la pendenza aumenta e il sentiero si inerpica fra gradoni e piccole rocce, recupero altri corridori alle prese con cotte più o meno serie.
Poche centinaia di metri di relax dopo lo scollinamento per poi buttarsi a rotta di collo sulla tecnica e molto lunga discesa farcita di bei ripidoni fangosi, roccette, gradoni da saltare e pietre che rotolano bellamente sotto la suola delle scarpe, dove lascio andare e mi diverto come un matto.
Recupero qualche altra posizione ed esco sull'asfalto a circa 1 km dal traguardo dove troverò di li a poco Piedone giunto 2 minuti prima di me 40esimo mentre io sono 43esimo.
Missione compiuta!
E' una gara splendida, dura e dall'organizzazione impeccabile.
Si chiude con pasta party al ristorante (menù completo), una valanga di premi e ulteriore ricchissimo buffet di saluto.
Da consigliare, da fare e rifare!
Alberzek
ciao maniaco dell'autosufficienza lento e goffo...finalmente una gara iniziata e soprattutto finita!!!
BRAVO
EH BRAVO L'ALBERZEK, FINALMENTE ALL'ARRIVO NON SCASSATO :-D
alessio
Evvai alberzek...queste sono gare che fanno bene al morale.
Complimenti ad entrambi per il bel risultato.
Bello poi l'ambiente del triangolo lariano, fatta anche io nel lonatno 2000 in una piovosa giornataccia da tregenda chiudendo 42°.... come i saggi vecchietti mi consolo coi ricordi :-)))
... scherzo, al Casto rimetto il numero !!
Sergio
bravo alberzek,leggendo il tuo racconto si nota quanto sei a tuo agio in queste tipo di gare.
Sergio sentirti parlare di "vecchietti".... io .....
Nel tuo racconto si percepisce la passione e l'amore per questo tipo di gare. Complimenti !!!