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3 aprile 2016

imageChi ha corso almeno una maratona nella vita sa che quella che dovrà affrontare sarà una giornata magica. Perché quando suona la sveglia ed apri gli occhi, sai che dovrai alzarti, metterti scarpette e maglietta ed andare a correre 42 km e 195 metri. Ecco, domenica mattina ne è valsa la pena farlo. Perché se anche il percorso era al 95% uguale a quello dell’anno scorso, stavolta è stato forse ancora più bello, con un variato passaggio in pieno centro che è stato da brividi. Forse la Maratona di Milano ha finalmente trovato la formula giusta: inizio della primavera, percorso vario ed intrigante (con tanto di “totem” a terra a segnalare la zone/attrazioni attraversate), la staffetta che consente di poter condividere la distanza fra tanti amici e un’organizzazione sulla quale c’è stato ben poco da obiettare. Tanti partecipanti, bella cornice di pubblico e 10 Valbossini che hanno dato il massimo per tenere alti i colori della società. Vale proprio la pena di provarla.image

Io mi sono divertito anche se, sarà stato un pò il caldo, sarà stata un pò l’umidità, saranno stati i crampi, sarà l’età ma a ‘sto giro ho durato una fatica boia. Un plauso per l’ennesima bella prestazione del mio amico Andrea, la cui famiglia ha acconsentito di donare il suo corpo alla scienza, il cui saggio “De hinutilitate strenuae atque laboriosae ripetutae in ciclabile pista pro obtenire dignitosi resultati (et semper superare meo amico Laurentium)” è ormai divenuto un best seller.

Lorenzo

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4 commenti
  1. pilo 5 aprile 2016 alle ore 08:04  

    Bravo Lorenzo, sempre bei racconti.

  2. lorenzo 5 aprile 2016 alle ore 08:45  

    Grazie, attendo commenti/impressioni anche dagli altri partecipanti!!!

  3. tillo 5 aprile 2016 alle ore 11:35  

    bravo architetto.....non ti fermi mai...

  4. De Mieri 8 aprile 2016 alle ore 14:15  

    Complimentissimi !!!