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Trans d’Havet 2017

Pubblicato il 29.7.17

imagePer la terza volta, anche quest’anno, decido di partecipare alla Trans d’Havet (versione corta) trail di 40km e 2500D+

Quest’anno sarà dura limare ancora il tempo nonostante la buona condizione fisica, dopo esserci riuscito per due anni di fila l’impresa si fa ardua.

Partenza da Pian del Fugazze dopo il trasferimento con il bus navetta. Il ritmo è subito allegro da subito, mi metto tranquillo dietro al gruppo di testa, so cosa ci aspetta: si comincia con la salita al monte Cornetto per poi scendere un po’ di quota prima di attaccare la cima Carega ed arrivare al rifugio Fracaroli. La salita è un bel muro di qualche chilometro. In vetta l’aria è decisamente più fresca, ne approfitto per riprendere fiato, bere e gustare il panorama che ricorda le Dolomiti. Poi giù, comincia la discesa che in un paio di chilometri ci porta dai 2238m ai 1767m del rifugio Scalorbi dove è posizionato il ristoro. La parte più dura del percorso è alle spalle ma è adesso che si fa la differenza: un lungo sentiero in falsopiano dove bisogna tenere il ritmo per una quindicina di chilometri. Il sentiero largo, con a tratti lo strapiombo da un lato e la parete rocciosa dall’altro regala dei panorami fantastici che consentono alla mente di distrarsi un po’ (d'altronde siamo sulle Valli del Pasubio conosciute anche come le piccole Dolomiti). In questo tratto riesco a staccare il gruppetto con cui stavo battagliando, passo Malga Campo e Cima Marana, inizia la discesa tecnica che se da un lato non amo troppo, dall’altro mi aiuta a ritrovare la concentrazione e a distogliere l’attenzione dal tempo e dai km mancanti. Si sente che siamo scesi di altitudine, la temperatura è decisamente aumentata ed è ormai ora di pranzo. La fatica si fa sentire ma il più è fatto, ci siamo vedo avvicinarsi Valdagno e l’arco di arrivo sistemato in piazza. Obbiettivo raggiunto: traguardo superato in 10ma posizione e tempo abbassato.

Sulla distanza lunga (80km 5500D+) che partiva da Piovene Rocchette per poi attraversare le 52 gallerie del Pasubio, presente Fabio Digiacomo che nonostante una caduta al 30°km con conseguente ferita al ginocchio stringe i denti e chiude in 3° posizione. Come sempre è una certezza!

Doveva far parte del gruppo anche Debora, che dopo essersi preparata duramente per questa gara ha dovuto dare forfait per un infortunio.

Styv

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1 commenti
  1. tillo 29 luglio 2017 alle ore 20:09  

    grandi Fabio e Stefanino...!!!!! mi spiace per Debora..... . era il mio obbiettivo....purtroppo...