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TUSCANY CROSSING 2017

Pubblicato il 27.4.17

Ti riempi gli occhi di bellezza ad ogni passo.
I borghi antichi, le colline, i viali fiancheggiati dai cipressi, le cantine, i lunghi filari dai cui frutti viene prodotto il vino buono.

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Tutto traspira bellezza. E la tocchi con le mani, la calpesti con i piedi, la divori con gli occhi. Anche quando non stai molto bene, quando la fatica ti chiede di fermarti, e te lo dice con numerosi crampi dolorosi, quando nonostante tutto prosegui un passo dopo l’altro, prima con passo leggero e poi arrancando lentamente.
Questa è l’essenza del Tuscany Crossing. 53 km 2000 m D+ mi sono serviti per vivere un’esperienza che mi mancava. Una gara dura per via del continuo cambio di ritmo, un interminabile susseguirsi di salite e discese che mettono a dura prova più i muscoli che la testa. Perché per la testa è sufficiente guardarsi in giro.
Partenza dallo splendido centro storico di Montalcino e arrivo a Castiglione d’Orcia. Prima parte non particolarmente impegnativa con alternanza di facili saliscendi e tratti pianeggianti che tagliano i crinali delle colline coltivate. Transitiamo vicino la splendida abbazia di Sant’Antimo e poi nell’omonimo paesino in cui troviamo il ristoro molto fornito. Avanti così per altri 15 km poi si cambia. Inizia la parte più impegnativa, lunghe salite tra i boschi portano a Vivo d’Orcia e poi risaliamo fino alla sorgente del torrente Vivo. Siamo al 40°, ci buttiamo in discesa attraversando il paese di Campiglia e torniamo verso il fondo della val d’Orcia. Al 49° l’ultima salita breve ma intensa ci porta al traguardo.
imageLa mia gara non è andata come mi aspettavo ma è stata comunque una bella esperienza. Mi ha dato la consapevolezza che anche io posso fare queste distanze. Devo solo decidere se è questo quello che voglio.
Grande invece la prestazione dell’altro valbossino presente, Francesco Conte. Chiude al sesto posto assoluto, lui che su questi sentieri aveva già vinto correndo la versione a staffetta. Ed è bello vederlo soddisfatto e subito a progettare la prossima lunga.
Faceva parte del nostro gruppetto anche Simona Lo Cane. All’esordio sulla distanza si porta a casa un ottimo sesto posto nella femminile. Quinta fino a 300 metri dall’arrivo ha dovuto cedere una posizione perdendo 6 secondi a causa dei crampi.
Bravissima.
Ottima esperienza, buona l’organizzazione, migliorabile la parte relativa alla cerimonia di premiazione praticamente inesistente. La speranza, tornando dalla Toscana, è quella di riuscire ad avere un po’ di quella calma e tranquillità che le persone del luogo trasmettono con i loro atteggiamenti ed il loro modo di fare.

Poggio

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