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imageMolti anni fa andavo spesso sulle grigne. Ai tempi abitavo a Milano e a seconda delle stagioni erano una veloce fuga dalla canicola estiva o un piacevole incontro con il vero inverno. Li ho fatto in seguito delle lezioni durante il corso di alpinismo e li ho poi arrampicato non più in veste di allievo ma di compagno di cordata di alcuni istruttori. Devo molto a loro, gioiose giornate e tanti buoni consigli che ad oggi ancora mi vengono buoni. Ma ho trasgredito ad una regola che mi sono sentito ripetere una infinità di volte. “In montagna non si corre, non si va in pantaloni corti e maglietta e tanto meno in scarpe da ginnastica”. Vecchia scuola, se mi vedessero adesso!

imageSiamo più di 400 al via ed è presente un bel numero di skyrunners di livello nazionale oltre ad un nutrito ed indiavolato manipolo di locals che ci giurerei conosce per nome uno ad uno tutti i sassoni e sassetti della montagna. Faccio due conti e prevedo di stare sotto le 5 ore navigando a metà classifica. Non voglio rimanere imbottigliato nei tratti alti attrezzati così in barba alla ormai collaudata tattica del parto tranquillo poi vedo decido per una partenza a manetta. Aggressivo, trasgressivo e forse suicida ma oggi mi gira così. Le prime due salite e discese vanno via in un lampo, sto bene che non mi par vero e mi ritrovo sulla interminabile terza salita sul primo tratto molto tecnico ed attrezzato. La strategia ha funzionato, supero la bastionata senza intoppi e sopra uno del soccorso alpino mi dice che sono 129esimo. Ci rimango un po' male in effetti, come faccio ad essere così indietro visto che sono andato come non mai? Già! Le sky non sono trail, percorsi più corti, difficoltà tecniche a volte importanti e un livello veramente pauroso. Questi pensieri presto svaniscono rapiti da panorami favolosi e pareti calcaree dove grandi nomi dell'alpinismo si sono fatti le ossa prima di affrontare sfide ben maggiori. Un tratto dal fondo difficile ma non ripido porta sull'ultimo pezzo di salita estremamente ripido su roccia ed attrezzato con corde e catene. Dalla cima il boato della folla accoglie i corridori, mi gaso e vado su come un gatto. Ecco la vetta e il corpo nel suo insieme mi fa capire che ho davvero esagerato. Il ristoro è la scusa per concedermi 10 secondi di recupero ma l'inizio della difficile discesa mi dice che si sta presentando il conto di questa mia scorribanda al di sopra di quello che potevo permettermi. Gambe di gelatina andata a male e per nulla reattive. Ma si chissenefrega, l'avevo messo in conto poi ora devo solo scendere. Dopo qualche centinaio di metri torno abbastanza in quadro, scendo non come sono capace, ma perdo posizioni più lentamente di quel che temevo. Due lunghi traversi su sentiero quasi pianeggiante sono una battaglia senza esclusione di colpi fra un paio di gambe che non ne vogliono più sapere di girare e la testa che continua a dire corri, corri, corri. Un'ultima picchiata e il traguardo si fa superare. Questa volta ho speso veramente fino all'ultima goccia di energia.

147esimo in 4 ore e 25 minuti, i forti sorrideranno, ma io sono contento e soddisfatto, abbondantemente sotto al pronostico. Ma la cosa che ha veramente importanza è che mi sono davvero divertito, anche nei momenti di difficoltà c'è il piacere di fare una cosa per me bella. Una doccia calda, una bella mangiata e sono come nuovo con un'altra giornata da ricordare. ZACUP!!!!!

Alberzek

4 commenti
  1. STEFANO 26 settembre 2014 alle ore 20:30  

    sempre avvicenti i tuoi reportage!
    suppperrr

    Styv

  2. Silvano 27 settembre 2014 alle ore 09:12  

    Bravo il nostro Sky Runner !!!

  3. Unknown 27 settembre 2014 alle ore 11:11  

    Grande Alberzek, complimenti!!!
    Conosco bene i posti dove hai corso e penso che sia stata veramente tosta, grande sky runner...
    Anch'io sto inizindo a trasgredire agli insegnamenti del corso di alpinismo ;))) ma gli insegnamenti della vecchia scuola, come dici te, vengono sempre utili!!!

  4. Max 29 settembre 2014 alle ore 15:15  

    Ieri ho raccolto apprezzamenti riguardo il tuo bell'articolo.
    Anche se vedi pochi commenti, sappi che in molti leggono con interesse i racconti delle tue avventure e apprezzano il tuo modo di scrivere sempre scorrevole e coinvolgente.

    Bravo, continua così.