4

Venerdì 24 agosto ore 20, Parrocchia S. Teresa di Gesù Bambino a Varese tutto è pronto per la fiaccolata Medjugorje-Varese.
Alle 21 si parte destinazione: Medjugorje.
Arriviamo dopo varie soste il sabato alle 18.
Vi racconto questa mia esperienza dividendola in due parti:
una logistica e una spirituale.

La parte logistica costituita da circa 1200km da correre in 8 tedofori per 5 ore. Ogni 20 ore si è nuovamente di turno, giorno e notte con la fiaccola accesa a Medjugorje che attraverso la Bosnia Erzegovina, Croazia, Slovenia e l’Italia in 6 giorni giunge a Varese.
Sul pulmino insieme con me ci sono: Nunzia e Salvatore, Franco, Giorgio, Carletto, Giuseppe e il nostro grande autista Claudio. Facciamo parte del mitico pulmino “D”.
Durante questo nostro avvicinarsi a Varese visitiamo varie città e luoghi belli e caratteristici. La prima città è Mostar famosa per il suo ponte sul fiume Narenta, distrutto nel 1993 durante la guerra civile. In questa cittadina vi sono i simboli della follia che a volte colpisce noi umani.
Risalendo la costa della Croazia vediamo la parte turistica, ma spostandoci all’interno ecco la vita normale e vera.
Molto bella la cittadina di Spalato con il famoso palazzo di Diocleziano, i resti romani e un mercatino molto vivo.
Arriviamo a Trieste con la sua splendida “Piazza Unità d’Italia”e qui vi racconto un episodio. Avendo del tempo libero a disposizione prima di correre, decidiamo di visitare la città. Eccoci in piazza. Proposta: “perché non entriamo in uno degli alberghi a bere un caffè ?”!.. detto fatto:
albergo bellissimo al centro della piazza ci sediamo al tavolino del bar e aspettiamo… passano 5, 10 minuti ma nessuno ci degna di uno sguardo.
Al che capiamo di non essere le persone adatte all’ambiente, quindi usciamo. Peccato x loro.
Proseguendo arriviamo a Bassano del Grappa col suo storico ponte e tanti ricordi sugli alpini.. e da lì su per Valli del Pasubio Listeneraltro luogo sofferto dai nostri soldati col passo che divide il Veneto dal Trentino..e poi giù passando davanti all’Eremo di S. Colombano Eremo incastonato nella roccia fino a Rovereto. Da qui a Riva del Garda, la val di Ledro molto graziosa. Costeggiamo il lago d’Idro e arriviamo a Brescia. Altra tappa; poi Bergamo ed infine Varese. Questa è la sintesi di 6 giorni vissuti su un pulmino. I pulmini erano 5 e si è portato la fiaccola benedetta x 250km di giorno e di notte. Dormito nel sacco a pelo in stanzoni di conventi e oratori, coccolati dai nostri accompagnatori stupendi. Non sto a nominarli tutti perché sicuramente ne dimentico qualcuno ma vi racconto come ci viziavano. Finito di correre a notte fonda, raggiunto il punto di ritrovo ecco l’Angelino di turno che ti apre il cancello ti indica i servizi, dove dormire e ti dà appuntamento tra 15 minuti in cucina per mangiare un piatto di pasta appena cotta.

Ora la parte spirituale e più intima.

Ricordo che prima di partire Padre Dino mi disse: “ tu vai a Medjugorje senza pregiudizi, osserva ascolta e poi con la mente libera dai la tua valutazione” e cosi ho fatto.
La prima osservazione è la lontananza. Il viaggio è molto lungo , nonostante ciò la gente presente è sempre tanta.
Il giorno che siamo saliti al luogo delle apparizioni, la collina del Podbro, ricordo il suo sentiero irto e veramente molto sassoso, e ho notato tanti fedeli, giovani e anziani con infradito, addirittura scalzi o con scarpette da città inadatte. Io mi son detto che erano dei matti che sarebbero andati incontro a infortuni, eppure non ho visto nessuno farsi male.
Una sera raccolti in circa diecimila alla funzione della meditazione ricordo in alcuni momenti un silenzio assoluto; non un colpo di tosse, un lamento di bimbo: Nulla! E questo l’ho trovato incredibile.
Infine la messa della domenica mattina sotto un sole a picco e 40 gradi.
Io credente non troppo praticante mi sono trovato a seguire questa messa come non mi era mai capitato in tutta la mia vita.
Mi avvicino a Padre Dino gli racconto le mie impressioni e gli dico che in effetti questo non è un luogo “normale”; lui mi guarda e mi dice: ”secondo te un luogo in cui è apparsa la Madonna è un posto normale?”. Già è vero.
Potrei raccontarvi altri aneddoti semplici, insignificanti in apparenza ma mi fermo qui. Ci tenevo a raccontare questa mia esperienza per rendervi partecipi un pochino di una bella esperienza.

Alla prossima fiaccolata

Tillo

4 commenti
  1. gilda 12 settembre 2012 alle ore 16:50  

    bella cronaca e belle foto!

  2. Rita 12 settembre 2012 alle ore 17:27  

    Arricchire la nostra vita viaggiando e visitando posti nuovi è sempre bello e stimolante più di ogni altra cosa. Talvolta però manca il tempo per poterlo fare, non posso nemmeno dire aspetterò quando sarò in pensione, come nel tuo caso, perchè dubito che mai ci arriverò ..... alla tua età spero, alla pensione penso mai!

  3. tillo 13 settembre 2012 alle ore 12:09  

    sentire una mammina sprint, giovane e carina come la Ritina parlare di pensione fa un certo effetto, dai certi agomenti lasciali a me!!!!!!

  4. Silvano 14 settembre 2012 alle ore 22:31  

    Tillo sei un mito ... sempre entusiasta nelle cose che fai