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LMHM

Pubblicato il 8.3.10

Oggi, domenica 7 marzo si è svolta la 3^ edizione della mezza maratona di Stresa, con partenza da Verbania.
Le previsioni metereologiche non preannunciavano niente di buono, pioggia mista a neve. Alle 8, puntuale come un orologio svizzero la mia compagna di società Mary Tartari mi passa a prendere sotto casa.
070320101574Oggi ho un compito molto importante da svolgere, accompagnare Mary per raggiungere il suo obiettivo: stare sotto l'ora e quaranta. Non nego di essere emozionata è la prima volta che faccio da lepre a qualcuno, di solito è il contrario. Devo saper gestire ritmo e testa. Il tempo è stato magnanimo, fa parecchio freddo ma non piove ed il vento è sopportabile.
Tutto è pronto! Come sempre riusciamo a sgattaiolare e sistemarci al nastro di partenza subito dietro ai top runners.
Lo sparo e via..... lascio che sia Mary a guidare il primo km, mi studio il passo mettendomi al suo fianco, decido poi di gestire il ritmo ed al 5° km passiamo in perfetto orario, anzi circa 30 sec. sotto il tempo previsto.
Ogni tanto guardo intorno e mi godo di sfuggita il magnifico paesaggio che costeggiamo per tutto il percorso (peccato senza sole). Dopo qualche km ci raggiunge Gigi ed insieme scandiamo il ritmo, tutto procede perfettamente e Mary sembra non soffrire più di tanto, nemmeno la violenta caduta causata da un ragazza che le taglia il percorso riesce a fermare la nostra agguerrita compagna di squadra.
Dopo il 18° km l'emozione mi assale guardando l'orologio perché capisco che lo scopo è quasi raggiunto.
Mary è forte e caparbia ma ora sembra accusare un po' di stanchezza, io non mollo e superato lo scoglio dell'ultima salita il mio incitamento si fa più assiduo, sento che può farcela, il suo viso è tirato la fatica è evidente ma la conosco e so che non mollerà.
In lontananza si intravede il traguardo le urlo :<< Forza, non mollare, aumenta, aumenta>>

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Lei è soddisfatta ed io ancora di più. Mi sono ricordata le parole di Betta quando mi ha tirata per raggiungere il mio personale alla maratona di Milano, ho provato anch'io soddisfazione ed una grande emozione, quasi avessi raggiunto il mio personale.

Rita